sabato 29 novembre 2014

Referendum Svizzero sull'Oro



Domenica 30 novembre in Svizzera si terrà il referendum “Salvate l’oro della Svizzera”.


Se dovesse vincere il “sì” nel referendum del 30 novembre, la BNS dovrebbe arrivare ad avere oro per circa 100 miliardi di franchi svizzeri (83 miliardi di euro). Tenendo conto delle sue riserve auree attuali, la banca dovrebbe acquistare lingotti per circa 60-63 miliardi di franchi svizzeri (tra ai 49 e i 52 miliardi di euro).


Secondo gli ultimi sondaggi realizzati dall’istituto svizzero, il 47 per cento degli aventi diritto al voto è intenzionato a votare per il “no”, mentre i “sì” sono stimati al 38 per cento. Rispetto ai sondaggi precedenti, si è registrato un significativo aumento della percentuale dei “no”, che era data attorno al 39 per cento.


Il Consiglio federale Svizzero e i Cantoni (gli stati svizzeri) si sono espressi negativamente riguardo l’approvazione del referendum sull’oro


Tra il 2000 e il 2008 la BNS ha venduto oltre la metà delle sue riserve auree nazionali, a causa della svalutazione dell’oro negli anni Novanta. In diversi paesi si era deciso di vendere una parte dell’oro per investire da altre parti gli attivi delle banche centrali: prima del 2000 la BNS deteneva 2.590 tonnellate di oro, le quinte maggiori riserve auree al mondo. Tra il 2000 e il 2005, la BNS ha venduto 1300 tonnellate d’oro, i cui proventi sono stati ripartiti per due terzi ai Cantoni e per un terzo alla Confederazione; poi, tra il 2007 e il 2008, la BNS ha immesso sul mercato altre 250 tonnellate di oro, impiegando i ricavi per rafforzare le proprie riserve valutarie.

L'esito del referendum potrebbe aprire nuove porte sul mercato degli investimenti in oro.

Di seguito un video (fonte: la stampa) che ne chiarisce alcuni aspetti.


Link Video: Fonte: La Stampa




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